I pannelli fotovoltaici hanno due problemi principali: un’efficienza ancora molto bassa, che rende l’energia prodotta poco conveniente, e la difficoltà a immagazzinare l’elettricità.
Un ingegnere statunitense della Duke University, nel North Carolina, ha creato un sistema di pannelli solari che sono capaci di trasformare una miscela di acqua e metanolo in idrogeno, da utilizzare subito grazie a una cella a combustibile, o da immagazzinare in un serbatoio per poi rifornire la fuel cell quando è necessario, di notte o d’inverno, per esempio.
L’Elettronica Santerno aveva in catalogo fino a qualche anno fa un convertitore fuel cell in grado di convertire l’energia elettrica prodotta dai pannelli in idrogeno che poi veniva utilizzato per ridare energia nei momenti di scarsa irradiazione solare. Tutti questi sistemi nascono per cercare di sopperire agli sbalzi di produzione che il fotovoltaico purtroppo ha. Dal canto mio dico che una buona soluzione potrebbe essere l’immissione in rete dell’energia attraverso delle reti più intelligenti in grado di equalizzare il consumo di energia globale. Per meglio comprendere vi consiglio di leggere ECONOMIA ALL’IDROGENO di Geremy Rifkin, alcuni passaggi li ritengo veramente interessanti e innovativi.